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Fagiolo della Regina
Conserve salate e legumi

Fagiolo della Regina
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I Sapori del Mediterraneo  il 27/09/2011
STORIA
Il nome di questo tipo di legume, esclusiva della terra di San Lupo (BN), deriva la sua origine da un fatto storico che si riallaccia alla figura del cavaliere Achille Jacobelli, noto personaggio di questo paese di metà Ottocento. Jacobelli frequentava la corte del re Federico II di Borbone e godeva della stima e della familiarità sua e della regina Maria Teresa.
Il cavaliere, un giorno, portò a corte un sacchetto di fagioli che donò alla Regina, pregandola di assaggiarli. Il giorno seguente, la regina convocò Jacobelli per ringraziarlo avendo trovato quei fagioli buonissimi. Inoltre, gli chiese di conoscere il nome di quei deliziosi legumi; il cavaliere di rimando le rispose: “Maestà, da oggi in poi, questi fagioli, in vostro onore, saranno chiamati Fagioli della Regina”.
PRODOTTO
Il periodo di semina copre l’arco temporale tra il mese di giugno e gli inizi del mese di agosto, la fioritura ha inizio dopo almeno venti giorni dalla nascita. Dopo l’impollinazione, entro 2 – 3 giorni, cadono i petali e inizia la crescita del baccello. Questa pianta attecchisce esclusivamente nel territorio di San Lupo (si trovano piccole coltivazioni ad uso domestico diffuse sul territorio collinare sannita) che possiede delle particolari caratteristiche climatiche e del suolo (temperatura, umidità, qualità delle acque, struttura del terreno) ad essa favorevoli. 
L’altitudine che caratterizza il territorio collinare sannita sui 500m s.l.m. permette di parlare di tipicità di questo prodotto e di riconoscere sicuramente San Lupo come capofila.

QUALITA'
Questa particolare ed unica cultivar di fagioli è, sicuramente, una varietà locale molto antica, che si è conservata inalterata fino ai giorni nostri: fa fede di ciò, soprattutto, la tipologia di crescita, sviluppo e maturazione, che non ha subito alcun miglioramento selettivo ad opera dell’uomo in tempi recenti. Infatti, i fusti del fagiolo della regina si sviluppano in altezza in maniera consistente rispetto alle normali cultivar e necessitano di una rilevante quantità d’acqua, senza la quale non possono giungere a maturazione. Infine, non avendo avuto un processo selettivo finalizzato ad una maggiore resistenza e produttività della varietà, il fagiolo della Regina è facilmente soggetto all’attacco di parassiti ed insetti, che ne riducono, consistentemente, la produzione. Ciò non di meno, possiede ottime qualità nutritive, un’alta digeribilità e una morbidezza e dolcezza uniche.
METODO DI COTTURA
Il modo più semplice per assaporare i fagioli della Regina consiste nel cucinarli nel modo seguente: bisogna, innanzitutto, tenere i fagioli in ammollo, in acqua da cambiare di frequente, per almeno 12 ore; quindi versarli in un recipiente di terracotta a due manici affiancati, il quale va posto nel camino accanto alla fiamma; vicino deve essere sistemato un altro analogo recipiente, con sola acqua; durante la cottura, con un mestolo di legno, occorre integrare l’acqua che evapora dalla pentola con i fagioli, prelevandola dal secondo recipiente; la durata della cottura è di circa due ore e poco prima di terminare bisogna aggiungere un pizzico di sale. 


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