
STORIA
La storia di questa fragola è legata al Nemus nemòris, il bosco sacro della dea Diana che, dall'attuale comune di Nemi, si snoda alle pendici dell'omonimo lago. Il mito racconta che l'amore del giovane Adone era conteso tra Venere e Persefone; quest'ultima, irritata dal comportamento amoroso di Venere nei confronti del ragazzo, si rivolse a Marte che, infuriato, si trasformò in cinghiale e, durante una battuta di caccia, lo uccise. Le lacrime di Venere a contatto con il sangue di Adone si trasformarono in piccoli cuori rossi, le fragole appunto.
Questo mito ha dato luogo ad una festa in onore di Adone che si svolgeva il 13 giugno in Piazza Campo de' Fiori a Roma nella ricorrenza di Sant'Antonio da Padova: le fragolare preparavano un canestro per contenere la statua del santo e tutt'intorno adagiavano cestini di fragole da distribuire ai passanti. Dopo l'Unità d'Italia, la festa è stata trasferita a Nemi dove, nella prima settimana di giugno, le ragazze indossano l'antico costume tradizionale (gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella candida in testa) e percorrono le strade del paese distribuendo fragole, alternandosi a carri allegorici. Negli Atti dell'Inchiesta Parlamentare Jacini sullo stato dell'agricoltura (1877-1884) del neonato Regno d'Italia, si citano i prodotti già allora ritenuti tipici, tra cui figurano le fragole e i fiori di Nemi. Testimonianze pittoriche documentano l'esistenza di una festa delle fragole che da secoli si teneva a Roma il 13 giugno, e dato che all'epoca la frutta per il mercato di Roma arrivava dai Castelli Romani, non è azzardato pensare che le fragole fossero fornite dai coltivatori di Nemi. In passato le piantine crescevano nei boschi e venivano recuperate dagli agricoltori locali. Il top della produzione si è avuto nel dopoguerra (anni '30-'50).
La fragolina coltivata tradizionalmente a Nemi appartiene alla specie della fragola di bosco di origine europea. I frutti primari e secondari hanno forma allungata e fusiforme, a volte conico arrotondata. Sono di dimensioni piuttosto ridotte. Il colore della polpa è biancastro, che spesso si tinge di rosso a completa maturazione. Il sapore è mediamente dolce e mediamente acidulo. Aroma molto intenso. La sagra dedicata a questo frutto è stata istituita nel 1922 da come si evince da una delibera dell'Amministrazione comunale in merito allo stanziamento di fondi necessari ai festeggiamenti e la distribuzione di fragole. La Sagra delle fragole a Nemi si svolge nella prima domenica di giugno.
Questo mito ha dato luogo ad una festa in onore di Adone che si svolgeva il 13 giugno in Piazza Campo de' Fiori a Roma nella ricorrenza di Sant'Antonio da Padova: le fragolare preparavano un canestro per contenere la statua del santo e tutt'intorno adagiavano cestini di fragole da distribuire ai passanti. Dopo l'Unità d'Italia, la festa è stata trasferita a Nemi dove, nella prima settimana di giugno, le ragazze indossano l'antico costume tradizionale (gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella candida in testa) e percorrono le strade del paese distribuendo fragole, alternandosi a carri allegorici. Negli Atti dell'Inchiesta Parlamentare Jacini sullo stato dell'agricoltura (1877-1884) del neonato Regno d'Italia, si citano i prodotti già allora ritenuti tipici, tra cui figurano le fragole e i fiori di Nemi. Testimonianze pittoriche documentano l'esistenza di una festa delle fragole che da secoli si teneva a Roma il 13 giugno, e dato che all'epoca la frutta per il mercato di Roma arrivava dai Castelli Romani, non è azzardato pensare che le fragole fossero fornite dai coltivatori di Nemi. In passato le piantine crescevano nei boschi e venivano recuperate dagli agricoltori locali. Il top della produzione si è avuto nel dopoguerra (anni '30-'50).
La fragolina coltivata tradizionalmente a Nemi appartiene alla specie della fragola di bosco di origine europea. I frutti primari e secondari hanno forma allungata e fusiforme, a volte conico arrotondata. Sono di dimensioni piuttosto ridotte. Il colore della polpa è biancastro, che spesso si tinge di rosso a completa maturazione. Il sapore è mediamente dolce e mediamente acidulo. Aroma molto intenso. La sagra dedicata a questo frutto è stata istituita nel 1922 da come si evince da una delibera dell'Amministrazione comunale in merito allo stanziamento di fondi necessari ai festeggiamenti e la distribuzione di fragole. La Sagra delle fragole a Nemi si svolge nella prima domenica di giugno.
PRODUZIONE
Epocadi trapianto: marzo; epoca di fioritura: da aprile a Settembre; epoca di raccolta: da maggio adottobre.
Lepiantine delle fragoline di Nemi provengonoo dai boschi circostanti o dalla coltura precedente e rimangono in produzione per 3/4 anni. Ancora si usail “pizzuto”, attrezzo di legno perl'impianto manuale delle piantine.
Lepiantine delle fragoline di Nemi provengonoo dai boschi circostanti o dalla coltura precedente e rimangono in produzione per 3/4 anni. Ancora si usail “pizzuto”, attrezzo di legno perl'impianto manuale delle piantine.
CURIOSITA'
Nella tradizione popolare alla fragola erano attribuite virtù magiche. Si dice che per evitare il morso dei serpenti si dovessero raccogliere le foglie il 24 giugno, farle essiccare al sole e realizzare con essa una cintura. Questa, indossata, avrebbe tenuto lontano i serpenti, Un tempo, la fragola, era simbolo di purezza in quanto, mentre cresce nel terreno ed è continuamente schiacciata dalle serpi, essa si mantiene pura e non si imbeve delle spregevoli velenosità di questi animali, nè assorbe le loro cattività.
Tra gli indiani dell'Ontario, era diffusa la credenza secondo la quale quando un uomo muore il suo spirito resta vivo ed entra nel paese dei morti vagando finchè raggiunge un'enorme fragola. Se l'anima gusta questo frutto, dimentica il mondo dei vivi, se invece non lo tocca, ritorna sulla terra.
I medici vittoriani prescrivevano il consumo di un chilo di fragole al giorno alle ragazze anemiche.
Tra gli indiani dell'Ontario, era diffusa la credenza secondo la quale quando un uomo muore il suo spirito resta vivo ed entra nel paese dei morti vagando finchè raggiunge un'enorme fragola. Se l'anima gusta questo frutto, dimentica il mondo dei vivi, se invece non lo tocca, ritorna sulla terra.
I medici vittoriani prescrivevano il consumo di un chilo di fragole al giorno alle ragazze anemiche.
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I PRODUTTORI (1)

Azienda Agricola Iacchelli
Via Colle dell'Acero 14, 00049, Velletri (RM)
Via Colle dell'Acero 14, 00049, Velletri (RM)