DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
La razza Bionda Piemontese è di taglia media con spalle e petto particolarmente sviluppati. Testa di medio sviluppo con cresta a 4 o 6 denti, eretta nel gallo e con pendenza laterale nella gallina. Bargigli cresta e guance sono rossi mentre il becco e la pelle hanno una colorazione gialla. Il piumaggio è piuttosto variegato, con colori che vanno dal biondo al camosciato con differenti gradazioni. La coda è alta con colorazione nera nella femmina e bluastra o bianca nel maschio. Il peso nei galli adulti varia da 2,5 a 3 Kgcirca, nelle femmine adulte da 2 a 2,5 Kg.
LA STORIA
In Piemonte, fino a pochi decenni orsono, non c’era cascina che non allevasse polli, anatre, oche e conigli: piccoli animali da cortile destinati al consumo familiare o venduti per arrotondare i modesti bilanci aziendali. Per quanto riguarda il pollame, allevavano polli locali definiti “Razza Bionda Piemontese”. Altri nomi che vengono attualmente attribuiti alla razza sono “Bionda di Villanova”, “Bionda di Cuneo”, “Rossa delle Crivelle” o ancora “nostralina”.
La consistenza della razza è ignota, alcuni nuclei in purezza vengono ancora allevati come attività amatoriale da alcune diecine di allevatori nella pianura di Cuneo e nella zona di Villanova al confine tra le province di Asti e Torino.
Difficile valutare quale sia la consistenza della razza viste le dimensioni e la dispersione degli allevamenti.
Il recupero della Bionda Piemontese nasce alla fine del ’99, con la proposta di Slow Food di istituire dei presidi nel quadro di un progetto mirato a dare valore a prodotti di pregevoli qualità organolettiche ma a rischio di estinzione. Partendo da nuclei residui di queste razze ritrovati nelle campagne; si è avviata un’attività di selezione e diffusione degli animali.
La gallina Bionda Piemontese si colloca tra i gioielli della biodiversità Piemontese. Come tale si presta ad essere rilanciata come razza rustica adatta agli allevamenti estensivi e biologici fortemente legati a particolari territoridella regione.
La consistenza della razza è ignota, alcuni nuclei in purezza vengono ancora allevati come attività amatoriale da alcune diecine di allevatori nella pianura di Cuneo e nella zona di Villanova al confine tra le province di Asti e Torino.
Difficile valutare quale sia la consistenza della razza viste le dimensioni e la dispersione degli allevamenti.
Il recupero della Bionda Piemontese nasce alla fine del ’99, con la proposta di Slow Food di istituire dei presidi nel quadro di un progetto mirato a dare valore a prodotti di pregevoli qualità organolettiche ma a rischio di estinzione. Partendo da nuclei residui di queste razze ritrovati nelle campagne; si è avviata un’attività di selezione e diffusione degli animali.
La gallina Bionda Piemontese si colloca tra i gioielli della biodiversità Piemontese. Come tale si presta ad essere rilanciata come razza rustica adatta agli allevamenti estensivi e biologici fortemente legati a particolari territoridella regione.
TECNICHE DI ALLEVAMENTO
Le Galline Bionde Piemontesi vengono allevate tutt'ora come animalida cortile, libere, a terra con alimentazione basata sul mais e sui prodottidella coltivazione delle aziende rurali. L’utilizzazione principale è ilconsumo familiare e la vendita su mercati locali.
La deposizione delle uova, circa 200 unità, inizia verso il 6°-7°mese di età e si concentra nel periodo primaverile-estivo. Le uova sono aguscio liscio e di colore rosato ed hanno un peso di circa 60 g.
La produzione di carne è rilevante presentando la razza uno sviluppoprecoce, caratteristica alla quale si aggiungono rusticità e resistenza allemalattie, il peso di macellazione (1,5 kg) viene raggiunto in 70 giorni circa.Le produzioni tipiche sono il pollo di 60-70 giorni, il cappone durante ilperiodo natalizio e la gallina a fine produzione. Queste ultime vengonosolitamente commercializzate in Emilia-Romagna e in Lombardia.
La deposizione delle uova, circa 200 unità, inizia verso il 6°-7°mese di età e si concentra nel periodo primaverile-estivo. Le uova sono aguscio liscio e di colore rosato ed hanno un peso di circa 60 g.
La produzione di carne è rilevante presentando la razza uno sviluppoprecoce, caratteristica alla quale si aggiungono rusticità e resistenza allemalattie, il peso di macellazione (1,5 kg) viene raggiunto in 70 giorni circa.Le produzioni tipiche sono il pollo di 60-70 giorni, il cappone durante ilperiodo natalizio e la gallina a fine produzione. Queste ultime vengonosolitamente commercializzate in Emilia-Romagna e in Lombardia.
QUALITA'
La qualità della carne – anche dovuta alle tecniche di allevamento e alimentazione estensive – è ottima e perciò destinata ai consumatori più esigenti.
La razza possiede una buona attitudine alla produzione di uova, che sono di colore rosato con guscio liscio e peso medio di 55-60 grammi. La produzione ovaiola annuale si concentra nel periodo primavera-estate e si aggira sulle 180-200 unità (di colore rosato; peso medio 55-60 grammi).
Il fatto che gli animali vengano tutt’oggi allevati in modo ruspante, cioè liberi a terra con alimentazione basata sull’utilizzo di mais edi mangimi semplici, fa sì che la carne sia particolarmente pregiata. Le produzioni tipiche sono il pollo di 60-70 giorni, il cappone durante il periodo natalizio e la gallina a fine produzione.
Da sempre, la carne della bionda è unica e insostituibile nell'arte culinaria della gastronomia tipica piemontese. Esempi d'eccellenza sono la Finanziera, grazie a cresta e bargigli particolarmente sviluppati, e il Salame di Gallina Bionda. Viene inoltre utilizzata per la produzione del Cappone di Morozzo.
E' presente uno standard FIAV.
Ai sensi del regolamento (CEE) 1538/1991 "Disposizioni di applicazione del regolamento (CEE) n. 1906/1990 che stabilisce talune norme di commercializzazione per le carni di pollame" e del decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali del 29 luglio 2004 "Modalità per l'applicazione di un sistema volontario di etichettatura delle carni di pollame" è stata introdotta l'etichettatura volontaria delle carni di pollame. In questo modo è consentito, per una maggiore garanzia del consumatore, fornire in etichetta informazioni ulteriori oltre a quelle obbligatorie, ma è necessario che tutti gli operatori della filiera applichino un disciplinare di etichettatura autorizzato dall'autorità competente (il Ministero delle politiche agricole e forestali per l'Italia). Ad ogni autorizzazione corrisponde un codice identificativo univoco a livello nazionale, che deve essere riportato inetichetta.
Il sistema di etichettatura volontario delle carni avicole prevede che un organismo terzo, riconosciuto dalla competente autorità e designato dall'organizzazione, effettui l'attività di controllo su tutta la filiera: mangimifici, allevamenti, macelli, laboratori di sezionamento, punti vendita, ecc.
La razza possiede una buona attitudine alla produzione di uova, che sono di colore rosato con guscio liscio e peso medio di 55-60 grammi. La produzione ovaiola annuale si concentra nel periodo primavera-estate e si aggira sulle 180-200 unità (di colore rosato; peso medio 55-60 grammi).
Il fatto che gli animali vengano tutt’oggi allevati in modo ruspante, cioè liberi a terra con alimentazione basata sull’utilizzo di mais edi mangimi semplici, fa sì che la carne sia particolarmente pregiata. Le produzioni tipiche sono il pollo di 60-70 giorni, il cappone durante il periodo natalizio e la gallina a fine produzione.
Da sempre, la carne della bionda è unica e insostituibile nell'arte culinaria della gastronomia tipica piemontese. Esempi d'eccellenza sono la Finanziera, grazie a cresta e bargigli particolarmente sviluppati, e il Salame di Gallina Bionda. Viene inoltre utilizzata per la produzione del Cappone di Morozzo.
E' presente uno standard FIAV.
Ai sensi del regolamento (CEE) 1538/1991 "Disposizioni di applicazione del regolamento (CEE) n. 1906/1990 che stabilisce talune norme di commercializzazione per le carni di pollame" e del decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali del 29 luglio 2004 "Modalità per l'applicazione di un sistema volontario di etichettatura delle carni di pollame" è stata introdotta l'etichettatura volontaria delle carni di pollame. In questo modo è consentito, per una maggiore garanzia del consumatore, fornire in etichetta informazioni ulteriori oltre a quelle obbligatorie, ma è necessario che tutti gli operatori della filiera applichino un disciplinare di etichettatura autorizzato dall'autorità competente (il Ministero delle politiche agricole e forestali per l'Italia). Ad ogni autorizzazione corrisponde un codice identificativo univoco a livello nazionale, che deve essere riportato inetichetta.
Il sistema di etichettatura volontario delle carni avicole prevede che un organismo terzo, riconosciuto dalla competente autorità e designato dall'organizzazione, effettui l'attività di controllo su tutta la filiera: mangimifici, allevamenti, macelli, laboratori di sezionamento, punti vendita, ecc.
IL PRESIDIO SLOW FOOD
Il lavoro direcupero del Presidio è iniziato grazie all’Istituto Professionale perl’Agricoltura e l’Ambiente di Verzuolo. Gli allevatori seguono un disciplinarerigoroso (alimentazione naturale, cinque metri quadrati di spazio all’apertoper ogni capo, e così via). Nel 2002 la diffusione sul territorio ha trovatonuovo slancio grazie alla realizzazione di un incubatoio dedicato. Il prossimoobiettivo sarà la messa in opera di un piccolo macello. A quel punto la filierasarà completa.
TUTELA LEGISLATIVA
La Gallina Bionda Piemontese è classificata come "Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Piemonte", ai sensi dell'art. 8del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173 e dell'Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale 15 aprile 2002 n. 46-5823.
MANIFESTAZIONI
Mostra-Mercato del Pollo Agostano, 1° giovedì di settembre, Villanova (AT)
Mostra-Mercato della Bionda di Cuneo la 2a domenica di novembre, Fossano (CN)
Mostra-Mercato della Bionda di Cuneo la 2a domenica di novembre, Fossano (CN)
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I PRODUTTORI (6)
Adriano Delu'
Via Rivo 35, 15020, Murisengo (AL)
Via Rivo 35, 15020, Murisengo (AL)
La Cerea di Ermanno Spirito Panero
Regione Roncaglia, Cascina Cerea 7, 10040, Pralormo (TO)
Regione Roncaglia, Cascina Cerea 7, 10040, Pralormo (TO)
Pasqualina Baldo
Via S. Stefano 6, 12040, Morozzo (CN)
Via S. Stefano 6, 12040, Morozzo (CN)
Giacomo Barra
S.S. Laghi di Avigliana 84, 12046, Manta (CN)
S.S. Laghi di Avigliana 84, 12046, Manta (CN)
Paola Bosso
Regione Varaita 6, 12033, Moretta (CN)
Regione Varaita 6, 12033, Moretta (CN)
Cascina Capello
Strada Provinciale per Montafia 26, 14018, Villanova d'Asti (AT)
Strada Provinciale per Montafia 26, 14018, Villanova d'Asti (AT)
LE RICETTE (1)
http://food4thought-blog.blogspot.com/2011/04/coronation-chicken-per-c.html
Inserito da alex.carracher
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APPROFONDIMENTO (6)
http://www.piemonteagri.it/qualita/prodotti/carni/scheda/95-gallina-bionda-piemontese
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http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/piemontedoc/carni/avicole/index.htm
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http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/carni/galline/index.jsp
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http://www.labiondadivillanova.it/
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http://www.asproavic.com
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http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=43&id_regione=12&id_tipologia=17&id_mese=&lista=si
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