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La nocciola tonda romana DOP
Frutta e Verdura

La nocciola tonda romana DOP
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sississima
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Acquaefarina-sississima  il 09/08/2011
STORIA
I suoli di origine vulcanica, ricchi di microelementi e potassio, sono un connubio perfetto con il clima mite dei Monti Cimini e Sabatini, le cui temperature si conciliano ottimamente con le tempistiche evolutive della pianta.
La coltivazione della pianta di nocciolo nel Lazio ha origini antiche. La presenza sul territorio della varietà Tonda Gentile risalirebbe già ad epoca pre-romana, mentre la sua coltivazione è attestata a partire dal XV secolo. Il consumo di questo delizioso frutto secco si diffuse ampiamente nel secolo successivo, arrivando ad arricchire persino i banchetti papali.
Nella storia del Carnevale Romano sono infatti citate le "nocchie" in quanto alimento assai gradito al Papa Leone X. La reputazione della Nocciola Romana è cresciuta nel tempo, fino a raggiungere l'apice nel XX secolo, quando è riuscita a ritagliatasi uno spazio tutto suo nel mercato agroalimentare soprattutto come ingrediente base di prodotti dolciari.
Nel comprensorio Cimino e Sabatino la presenza del nocciolo allo stato selvatico, ed  in particolare della varietà Tonda Gentile Romana, risale a tempi antichissimi. Il Martinelli, in "Carbognano illustra" mette in risalto che la coltura di nocciolo  risale al 1412 circa, mentre prima esisteva come pianta arbustiva da sottobosco  e tuttora lo troviamo in tale stato nei boschi specialmente di castagno". Con il passare degli anni questa coltivazione si è conquistata un maggiore interesse da parte degli agricoltoridella zona: nel 1946 la superficie investita a nocciolo era di 2.463 ha in coltura specializzata e di 1.300 in coltura promiscua. La Nocciola Romana designa i frutti della specie Corylus Avellana della varietà  "Tonda Gentile Romana", "Nocchione", "Tonda di Giffoni" e loro eventuali selezioni.  
PRODUZIONE
Con circa 18 mila ettari di piantagioni e una quantità annua di 40 mila tonnellate, pari al 5% di quella mondiale, la provincia di Viterbo, a partire dagli anni Novanta, ha conquistato il primato nazionale della produzione di nocciole. La  coltivazione nella provincia laziale e' estesa in 30 comuni (in 15 dei quali  rappresenta la principale attività agricola) e coinvolge più di 8 mila famiglie.  
Ecco il punto sulla produzione di nocciole in Italia e nel mondo, fornita dal Cepas e da alcuni relatori presenti al Congresso mondiale sulla nocciola che si è tenuto nel 2008 a Viterbo. In Italia la superficie destinata alla produzione di nocciole e' concentrata principalmente in 4 regioni: Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. Le province che  tradizionalmente si dedicano al settore sono Cuneo, Viterbo, Roma, Avellino, Napoli e Messina. Dal punto di vista delle varietà, la ''Tonda gentile romana'' è la più diffusa in provincia di Viterbo e a livello nazionale. La varietà e' molto apprezzata dalle industrie di trasformazione per le maggiori garanzie di uniformità del prodotto e per la buona adattabilità a diverse condizioni ambientali e climatiche.
Le altre varietà coltivate nella Tuscia, che rappresentano il 10% degli impianti, sono il ''Nocchione'' e la ''Tondadi Giffoni'', che assolvono anche la  funzione di impollinatrici. La varietà ''Tonda gentile romana'' della Tuscia ha ottenuto la ''Denominazione transitoriamente protetta'', ultima fase prima del riconoscimento comunitario della Dop. La Camera di commercio di Viterbo e' stata designata autorità pubblica di controllo.
Nel mondo La Turchia, con circa 523 mila tonnellate annue, copre il 71% della produzione mondiale. Seguita dall'Italia con 115 mila, gli Stati Uniti, 30 mila, la Spagna, 21mila, l'Iran, 12 mila. Il prodotto viene quasi esclusivamente venduto sgusciato e destinato, per almeno il 70% dell'intera produzione mondiale, all'esportazione. I principali acquirenti internazionali sono le industrie dolciarie.
Per capire l'importanza della nocciola nell'economia del viterbese basta dire che la superficie agricola destinata alla produzione di nocciole rappresenta oltre il 14% del totale, ponendosi come terzo tipo di coltivazione più diffusa dopo il grano duro (41,4%) e olivo (17,4%). I comuni della Tuscia interessati alla coltivazione del nocciolo e compresi nel dispositivo per il controllo di conformità della nocciola romana DOP sono: Barbarano Romano, Bassano in Teverina, Bassano Romano, Blera, Bomarzo, Calcata, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant'Elia, Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Monterosi, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Sutri, Vallerano, Vasanello, Veiano, Vetralla, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia, Vitorchiano, Viterbo. C'è una piccola rappresentanza anche nella provincia di Roma: Bracciano, Canale Monterano, Manziana, Rignano Flaminio, Sant'Oreste, Trevignano.
QUALITA'
Questa varietà di nocciola, cui è stata recentemente riconosciuta una protezione transitoria in attesa del definitivo marchio DOP, è di forma sub sferoidale con l'apice leggermente a punta, le dimensioni sono variabili, con calibri da 13 a 22 mm. Il guscio è di spessore medio, color nocciola, poco lucente, con tomentosità diffuse all'apice e striature numerose evidenti. Il seme è medio-piccolo,  subsferoidale, di colore simile al guscio, ricoperto di fibre, con la superficie ricopertada solchi pi ù o meno evidenti. La tessitura è compatta e croccante, il sapore è finissimo e l'aroma persistente. Il seme, privato del suo guscio, viene consumato fresco, essiccato oppure tostato. Può essere utilizzato sia intero che tritato ed è adatto alla preparazione di torte, biscotti, gelati, creme e anche liquori.
I noccioleti prediligono terreni sciolti, freschi, acidi e ricchi di sostanza organica; i sesti d'impianto sono riconducibili alla coltivazione a cespuglio, vaso cespugliato e monocaule e vengono potati ogni anno.
La densità di piante per ettaro ammessa è di 150 per i vecchi impianti e 650 nei nuovi. La produzione annuale massima è di 4 tonnellate/ettaro per lacoltura irrigua e di 3 tonnellate/ettaro per quella in asciutto.La raccolta delle nocciole è sia manuale che meccanica e si esegue da metà agosto a metà novembre. In seguito si procedeallo stoccaggio in locali idonei ben areati, con umidità massima del 6%. Le operazioni di cernita, calibratura e condizionamento devono avvenire entro l'anno successivo a quello della raccolta. La resa alla sgusciatura è compresa tra il 28 e il 50%.
La nocciola è un frutto molto calorico, ricco soprattutto di acidi grassi monoinsaturi, vitamina E, vitamina K, colinae minerali (potassio, calcio e fosforo).
UTILIZZO IN CUCINA
La nocciola "Tonda Gentile Romana" è molto ricercata nell'industria dolciaria per la preparazione del cioccolato e di dolci tradizionali come i tozzetti viterbesi ed il panpepato.
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I PRODUTTORI (1)

Societa' Agricola Campodata s.r.l.
Societa' Agricola Campodata s.r.l.
Localita' Fontanile del Sambuco 1, 01012, Capranica (VT)

LE RICETTE (8)

http://cappuccinoandcornetto.blogspot.com/2011/01/sgrunccricsgrackcroc.html
http://cappuccinoandcornetto.blogspot.com/2011/01/vellutata-bianca.html
http://unafinestradifronte.blogspot.com/2011/08/crumble-di-zucchine-e-nocciole.html
http://www.dolcigusti.com/2011/01/torta-rustica-di-cioccolato.html
http://www.dolcigusti.com/2011/06/100-follower-un-contest-e-una-ricetta.html
http://www.dolcigusti.com/2011/02/tortini-alla-nocciola-luca-montersino.html
http://www.ackyart.com/food-blogging/clafoutis-di-pere-e-nocciole.html
http://cucinandoindue.blogspot.it/2012/10/dolci-spumini-alle-nocciole.html