STORIA
Nella provincia di Vicenza, e nello specifico a Marano Vicentino (una ventina di km dal capoluogo di provincia), è stata selezionata una delle più importanti varietà di mais: il Marano. Era il 1890 e l'illuminato artefice di tutto ciò fu il Cav. Fioretti.
Nel 1924 il Marano era ancora pressoché sconosciuto fragli espertii; ma negli anni successivi la sua fama andò progressivamente divulgandosi: nel 1939 apparve su di esso uno studio su una rivista, L'Italia agricola di Roma, del professore Tito Vezio Zapparoli, che ne definì le caratteristichee il valore, risultato di una lunga serie di incroci che iniziarono nel 1890 e durarono più di ventanni, dando vita ad un prodotto pressoché perfetto e largamente coltivato fino al secondo dopoguerra, quando gli ibridi provenientidagli Usa (e soprattutto dal Messico) furono preferiti in quanto promettevano una maggior resa (bisogna ricordare che la stragrande maggioranza del mais prodotto è destinato allo zootecnia), una maggiore resistenza ai parassiti e ai fertilizzanti chimici.
Iniziò un periodo di oblio: il boom economico degli anni sessanta, quando a tutti è stato promesso che avrebbero potuto avere tutto, poco confaceva al binomio tanta qualità, poca quantità e rimasero pochissimi agricoltori, quasi dei talebani della bontà, a continuare nella coltivazione di limitatissimi appezzamenti di terreno.
Una decina di anni fa, grazie all'opera di chi gli era rimasto fedele, a una campagna promossa dai ristoratori locali e ad un riscoperto interesse da parte dell'Istituto di maiscultura di Lonigo, il Maranoha cominciato a rinascere.
Nel 1999 nacque Il Consorzio di tutela del Mais Marano al quale lavorano un'affiatato gruppo di volontari e appassionati, presenti in moltissime fiere enogastronomiche, locali e nazionali, per promuovere il consumo di questo prodotto davvero unico. Le feste sono anche l'occasione per l'esibizione del gruppo folkloristico SALTAMARAN che propone i balli popolari vicentiniche rallegravano i momenti di piantumazione e raccolta del Mais Marano, festeche interrompevano per qualche momento il duro lavoro dei contadini.
Nel 1924 il Marano era ancora pressoché sconosciuto fragli espertii; ma negli anni successivi la sua fama andò progressivamente divulgandosi: nel 1939 apparve su di esso uno studio su una rivista, L'Italia agricola di Roma, del professore Tito Vezio Zapparoli, che ne definì le caratteristichee il valore, risultato di una lunga serie di incroci che iniziarono nel 1890 e durarono più di ventanni, dando vita ad un prodotto pressoché perfetto e largamente coltivato fino al secondo dopoguerra, quando gli ibridi provenientidagli Usa (e soprattutto dal Messico) furono preferiti in quanto promettevano una maggior resa (bisogna ricordare che la stragrande maggioranza del mais prodotto è destinato allo zootecnia), una maggiore resistenza ai parassiti e ai fertilizzanti chimici.
Iniziò un periodo di oblio: il boom economico degli anni sessanta, quando a tutti è stato promesso che avrebbero potuto avere tutto, poco confaceva al binomio tanta qualità, poca quantità e rimasero pochissimi agricoltori, quasi dei talebani della bontà, a continuare nella coltivazione di limitatissimi appezzamenti di terreno.
Una decina di anni fa, grazie all'opera di chi gli era rimasto fedele, a una campagna promossa dai ristoratori locali e ad un riscoperto interesse da parte dell'Istituto di maiscultura di Lonigo, il Maranoha cominciato a rinascere.
Nel 1999 nacque Il Consorzio di tutela del Mais Marano al quale lavorano un'affiatato gruppo di volontari e appassionati, presenti in moltissime fiere enogastronomiche, locali e nazionali, per promuovere il consumo di questo prodotto davvero unico. Le feste sono anche l'occasione per l'esibizione del gruppo folkloristico SALTAMARAN che propone i balli popolari vicentiniche rallegravano i momenti di piantumazione e raccolta del Mais Marano, festeche interrompevano per qualche momento il duro lavoro dei contadini.
PRODUZIONE
La coltivazione del Marano è oggi concentrata quasi esclusivamente nella zona della Val Leogra, nelle zone di Marano Vicentino,Marostica, Malo, Isola Vicentina e Bassano del Grappa. Alcuni di queste coltivazioni sono biologiche.
QUALITA'
Mais fa rima soprattutto con polenta e, soprattutto nelVeneto, anche con la parola miseria. Quella stessa estrema povertà che fecescoprire al mondo intero, all'indomani dell'alluvione del 1966 che sconvolse ilterritorio del Delta e delle campagne venete, che c'erano migliaia di personeche si ammalavano di pellagra, malattia causata da una dieta povera di divitamine, soprattutto del gruppo B e di tutti quei nutrienti assentinell'esclusivo consumo di mais.
Si tratta quindi di un cereale fondamentale per ilsostentamento sia umano che animale.
Gli approfonditi studi e i lunghi anni dedicati allaselezione diedero vita ad un prodotto migliorato da un punto di vista della fertilitàsenza nulla togliere alle indubbie qualità organolettiche. Lo stesso Zapparolidefinì il Marano un “granoturco prezioso dai risultati sorprendenti” e lo raccomandavaa tutti gli agricoltori.
La selezione veniva fatta a maturazione completa delprodotto, poco prima della raccolta, in un appezzamento situato al centro delpodere, dove, presumibilmente dovevano verificarsi minori possibilitàd'inquinamento per vicinismo (fenomeno di ibridazione spontanea tra specie vegetali affini tra loro econviventi, cioè spazialmente vicine, come può capitare in colture orticole enel giardinaggio, cit, Treccani). Tutt'oggi l'Istituto di Genetica Stampelli seleziona ogni anno i semi in modo da mantenere inalterata la struttura originale del dna. La semina, che avviene tutt'oggi conl'utilizzo di macchinari antichi, avviene ad aprile e la raccolta a settembre.
Ma cos'ha questo mais che, per esempio, non è riscontrabile in tutti quelle ibridazioni che provengono dalle multinazionali? Le proteine: si tratta infatti di un prodotto ricchissimo di queste sostanze tra le più complesse in natura, formate da carbonio,azoto, ossigeno ed idrogeno, e fondamentali per la costruzione di tutte le cellule.
Questa sua particolarità lo rende particolarmente pregiato e poliedrico in cucina, rendendo possibili determinate preparazioni con un'aggiunta di minori quantità di grassi. Oltre, naturalmente, a rendere particolarmente sublime la polenta!
Si tratta quindi di un cereale fondamentale per ilsostentamento sia umano che animale.
Gli approfonditi studi e i lunghi anni dedicati allaselezione diedero vita ad un prodotto migliorato da un punto di vista della fertilitàsenza nulla togliere alle indubbie qualità organolettiche. Lo stesso Zapparolidefinì il Marano un “granoturco prezioso dai risultati sorprendenti” e lo raccomandavaa tutti gli agricoltori.
La selezione veniva fatta a maturazione completa delprodotto, poco prima della raccolta, in un appezzamento situato al centro delpodere, dove, presumibilmente dovevano verificarsi minori possibilitàd'inquinamento per vicinismo (fenomeno di ibridazione spontanea tra specie vegetali affini tra loro econviventi, cioè spazialmente vicine, come può capitare in colture orticole enel giardinaggio, cit, Treccani). Tutt'oggi l'Istituto di Genetica Stampelli seleziona ogni anno i semi in modo da mantenere inalterata la struttura originale del dna. La semina, che avviene tutt'oggi conl'utilizzo di macchinari antichi, avviene ad aprile e la raccolta a settembre.
Ma cos'ha questo mais che, per esempio, non è riscontrabile in tutti quelle ibridazioni che provengono dalle multinazionali? Le proteine: si tratta infatti di un prodotto ricchissimo di queste sostanze tra le più complesse in natura, formate da carbonio,azoto, ossigeno ed idrogeno, e fondamentali per la costruzione di tutte le cellule.
Questa sua particolarità lo rende particolarmente pregiato e poliedrico in cucina, rendendo possibili determinate preparazioni con un'aggiunta di minori quantità di grassi. Oltre, naturalmente, a rendere particolarmente sublime la polenta!
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I PRODUTTORI (1)
Confraternita dei Cereali Srl
Via IV Novembre 98, 36035, Marano Vicentino (VI)
Via IV Novembre 98, 36035, Marano Vicentino (VI)
LE RICETTE (3)
http://www.lacucinadiqb.com/2011/02/la-torta-delle-tre-tazze-una-di-mais.html
Inserito da la cucina di qb
- La cucina di qb
http://www.lacucinadiqb.com/2011/01/la-confraternita-dei-gastrogaudenti.html
Inserito da la cucina di qb
- La cucina di qb
http://unafinestradifronte.blogspot.com/2011/06/biscotti-di-mais-e-mandorle.html
Inserito da Milena
- Una finestra di fronte
APPROFONDIMENTO (1)
http://www.provincia.vicenza.it/ente/la-struttura-della-provincia/servizi/agricoltura/fitopatologico-istituto-strampelli
Inserito da la cucina di qb
- La cucina di qb