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Miele di melata di bosco del Carso
Conserve dolci e miele

Miele di melata di bosco del Carso
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Barbara
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Ricette Barbare  il 17/08/2011
STORIA
Le essenze vegetali di tiglio, sommacco, roverella e acero sono da sempre presenti sul territorio carsico dove si sviluppano spontaneamente all’interno delle zone boscate selvatiche. Le zone boscate sono il frutto di biocenosi che hanno permesso la sopravvivenza promiscua di essenze tipicamente mediterranee e centroeuropee. A seguito dell’antropizzazione di tali zone con conseguente introduzione della pratica del disboscamento di vaste zone del territorio e la consuetudine di abbattere gli alberi per gli usi agricoli e per il pascolo degli animali da allevamento e da reddito (bovini, ovini), si e’ formata la cosiddetta landa carsica. Ricorda il prof. Livio Poldini, ordinario di botanica all’Università di Trieste ed illustre studioso di fama internazionale, nel suo libro “La vegetazione del Carso isontino e triestino” (ed. Lint - 1989) che il Carso collinare presenta “<I style="mso-bidi-font-style: normal">almeno tre formazioni, fisionomicamente ben distinte che, elencate in ordine alla superficie occupata, sono: la boscaglia a roverelle; le pinete artificiali; la landa carsica s.l. Con il primo termine intendiamo il prodotto più o meno degradato dell’antica foresta ad opera dell’economia pastorale dei passati secoli. …. Tale vegetazione e’ in fase di rapida riconquista dei pascoli abbandonati. Ostrya, cotinus, </I>Fraxinus<I style="mso-bidi-font-style: normal"> ornus e </I>Prunus<I style="mso-bidi-font-style: normal"> mahaleb ne costituiscono il nerbo essenziale che risulta di tipo submediterraneo. …. E’ presumibile che questa boscaglia evolva verso il bosco climatico (climatozonale) descritto come ostryo quercetum pubescentis</I>.”
PROCESSO DI PRODUZIONE
Il miele di melata di bosco del Carso deriva dalla raccolta, effettuata dalle api, della secrezione prodotta ed escreta da afidi diversi che suggono la linfa presente nelle foglie di vegetali come tiglio (Tilia platyphyllos Scop.), sommacco o scotano (Cotinus coggygria), quercia e roverella (Quercus ilex L., Quercus petraea e Quercus pubescens Willd.) acero (Acer campestre L., Acer mospessulanum L., Acer saccharinum L.).Dal punto di vista delle analisi biologiche e melissopalinologiche il miele di melata di bosco del Carso e' caratterizzato da scarsa presenza di elementi fungini indicatori di melata (spore fungine soprattutto) e da una presenza pollinica con elementi comuni ad altri mieli del Carso (oltre che dal polline di Tilia platyphyllos Scop., Cotinus coggygria, Quercus pubescens, Acer campestre) troviamo presenti anche pollini di piante non nettarifere (come rhamnaceae, Trifolium repens Gr., Fraxinus, artemisia, Plantago spp, Filipendula spp, ecc.) e moraceae/urticaceae (Chamaerops, Sambucus nigra, Papaver, Rumex, Helianthemum).Le famiglie di api vengono allevate in arnie tradizionali di legno. In vista della raccolta i melari vengono posizionati nelle arnie, dopo averli liberati da ogni traccia di altri tipi di miele. Il periodo della raccolta inizia dopo il completo esaurimento della raccolta del miele di tiglio (fine giugno) e si protrae per tutto il mese di luglio. Quando i favi sono stati opercolati i melari vengono prelevati dagli alveari e trasportati nel laboratorio, dove, nella sala di smielatura si procede alla disopercolatura dei favi ed alla smielatura tramite centrifugazione. Il miele viene quindi filtrato, posto in maturatori di acciaio inox e lasciato decantare per almeno due settimane. La schiuma e le impurità che affiorano vengono eliminate. Si procede quindi al confezionamento in vasetti di vetro ed applicazione dell'etichettatura come da norma. Tutte le operazioni vengono opportunamente trascritte su apposito registro e portate a compimento nel rispetto della normativa haccp (D.Lgs. 155/92) e delle vigenti norme igienico sanitarie previste dalle autorizzazioni concesse dalle locali autorità sanitarie.

Territorio interessato alla produzione
: Si produce nell'area del Carso triestino ed isontino.
QUALITA'
Presenta una consistenza viscosa e cristallizza in un tempo relativamente breve. Quando si trova allo stato liquido, il colore e' scuro o molto scuro, da ambrato scuro fin quasi nero con riflessi verdastri; se cristallizza, presenta un color marrone scuro. L'odore e' di media intensità, ricorda il profumo del malto e leggermente dello zucchero caramellato. Dolce nella norma, l'aroma e' di media intensità con sentori di caramello, di frutta secca o anche di malto e lievito di birra.
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I PRODUTTORI (1)

Apicoltori Settimi & Ziani
Apicoltori Settimi & Ziani
Trebiciano 237, 34012, Trieste (TS)