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Panicelli d'uva
Conserve dolci e miele

Panicelli d'uva
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martos
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Fiore di Cappero  il 07/12/2011
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
E' una ricetta antichissima, la cui realizzazione necessita di un lungo e paziente lavoro, che ancora oggi viene eseguita grazie all'insegnamento delle generazioni più anziane. I panicelli d'uva, noti anche con il nome di “pagnottine”, sono una specialità dolciaria dei comuni dell'alto tirreno cosentino, tra cui: Verbicaro, Diamante, Scalea, Santa Maria del Cedro. La loro composizione comprende uvetta appassita (di qualità olivella, rugia o zibibbo) ad acini grossi e pezzettini di buccia dicedro racchiusi in foglie di cedro legate con giunco o con filo di ginestra selvatica; ottenuto il fagottino, viene cotto in forno. Da degustare come dessert insieme ad un buon liquore o vino passito. Inserito nell'elenco regionale delle Produzioni Alimentari Tradizionali (PAT) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentarie Forestali (MIPAF).
MODALITA' DI PREPARAZIONE
I grappoli d'uva appena raccolti subiscono la “lisciviatura”, praticamente vengono legati ad un bastone ed immersi per poco tempo in una soluzione di acqua e cenere, quest'ultima funge da disinfettante, (la cenere un tempo era utilizzata anticamente sia per il bucato sia per il lavaggio e disinfezione delle stoviglie), sugli acini si formerà un leggero strato che avrà una doppia funzione, di sinfettante e protettiva (la cenere terrà lontano gli insetti). I grappoli così trattati sono pronti per essere essiccati. La successiva operazione è quella della deraspatura: gli acini passiti vengono staccati e selezionati uno ad uno, subito dopo lavati per rimuovere cenere ed impurità vengono adagiati su due foglie di cedro aromatizzati con scorrette di cedrodi S. Maria, avvolti e legati con teneri arbusti di ginestra e cotti lentamente in forno. Il prodotto finito si presenta compatto, il calore fa sciogliere lo zucchero presente (glucosio e fruttosio), per consumare questa delizia bisognerà staccare gli acini uno ad uno.
Il cedro, pianta di origini antichissime la cui coltivazione è strettamente legata all'immigrazione degli ebrei “ellenici“ dei primi secoli dell'era cristiana, ha trovato il suo habitat ideale nella fascia costiera della “Riviera dei Cedri”, nome che identifica lo splendido territorio della Calabria noto anche come Alto Tirreno Calabrese comprendente 26 comuni, principalmente si coltiva con risultati eccellenti tra Diamante, Santa Maria del Cedro e Scalea. Quello utilizzato per aromatizzare questi “panicelli” è prodotto a Santa Maria del Cedro.

(fonte:http://www.prodottitipicicalabria.it/ultime/i-panicilli-di-d-annunzio)
CITAZIONI LETTERARIE
Tratto da "Leda senza cigno", Gabriele D'Annunzio, 1916
"...sorrido pensando a quegliinvolti di fronde compresse e risecche, venuti di Calabria che ungiorno vi stupirono ed incantarono, quando ve li offersi sopra unatovaglia distesa sull'erba non ancora falciata...Gli involti erano diforma quadrilunga come volumetti suggellati d'un solitario che avesseconfuso felicemente la biblioteca e l'orto. Ci voleva l'unghia perrompere la prima buccia...Ma ecco l'ultima foglia in cui è avvoltoil segreto profumato come il bergamotto. L'unghia la rompe: le ditas'aprono e si tingono di sugo giallo, si ungono di un non so cheunguento solare. Pochi acini di uva appassita ed incotta... pochiacini umidi e quasi direi oliati di quell'olio indicibile ove ruotaalcun occhio castagno ch'io mi so, pochi acini del grappolo dellavite del sole appariscono premuti l'un contro l'altro, con che diluminoso nel bruno, con un sapore che ci delizia prima di essereassaporato. ....."
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I PRODUTTORI (1)

Mirti e Zagare
Mirti e Zagare
Via degli Ulivi 99, 87020, Santa Maria del Cedro (CS)