
STORIA
Dal 2009 la Pera Spadona è tutelata dalla legge regionale 15/2000 “Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario”, conosciuta con l'appellativo di stuvaletta (o stualetta) è uno dei prodotti che caratterizza l'area di Castel Madama e la zona pedemontana della Sabina.
Il frutto sembrerebbe essere stato prodotto per la prima volta in loco nella prima metà dell'800 da un contadino sopranominato appunto “de Stualetta” il quale aveva innestato per prova una pera comune con un'altra di natura selvatica. L'ibrido che ne risultò si rivelò ricco di qualità organolettiche e arrivò a sfiorare una produzione di 13 mila quintali che consentì di esportare la pera spadona a Roma e di creare reddito per numerose famiglie del posto.
Oggi, partendo proprio dal riconoscimento del frutto come prodotto tradizionale, c'è una forte volontà di fare dell'area di Castel Madama e dintorni un punto di attrazioneche ponga la produzione agroalimentare come risorsa culturale al pari delle bellezze storico-artistiche e paesaggistiche presenti.
Nasce il progetto di creare un distretto dei comuni dell'area con lo scopo di mettere a valore le biodiversità e i prodotti tipici del territorio a seguito soprattutto del lavoro svolto dagli agricoltori, dalle attività associative, dalla CIA Lazio e dai GAS dell'area, pensiamo in particolare a realtà come i Gastejù.
Si sottolinea inoltre il ruolo cruciale che il Comune di Castel Madama ha avuto all'interno della Progettazione Integrata Territoriale (PIT) relativa al PSR 2007/2013. Tale PIT è risultata la più virtuosa del Lazio e rappresenta una possibilità reale di economia per l'intero territorio e per le imprese agricole, nonostante i fondi siano ancora inspiegabilmente bloccati dalla Regione Lazio.
Il frutto sembrerebbe essere stato prodotto per la prima volta in loco nella prima metà dell'800 da un contadino sopranominato appunto “de Stualetta” il quale aveva innestato per prova una pera comune con un'altra di natura selvatica. L'ibrido che ne risultò si rivelò ricco di qualità organolettiche e arrivò a sfiorare una produzione di 13 mila quintali che consentì di esportare la pera spadona a Roma e di creare reddito per numerose famiglie del posto.
Oggi, partendo proprio dal riconoscimento del frutto come prodotto tradizionale, c'è una forte volontà di fare dell'area di Castel Madama e dintorni un punto di attrazioneche ponga la produzione agroalimentare come risorsa culturale al pari delle bellezze storico-artistiche e paesaggistiche presenti.
Nasce il progetto di creare un distretto dei comuni dell'area con lo scopo di mettere a valore le biodiversità e i prodotti tipici del territorio a seguito soprattutto del lavoro svolto dagli agricoltori, dalle attività associative, dalla CIA Lazio e dai GAS dell'area, pensiamo in particolare a realtà come i Gastejù.
Si sottolinea inoltre il ruolo cruciale che il Comune di Castel Madama ha avuto all'interno della Progettazione Integrata Territoriale (PIT) relativa al PSR 2007/2013. Tale PIT è risultata la più virtuosa del Lazio e rappresenta una possibilità reale di economia per l'intero territorio e per le imprese agricole, nonostante i fondi siano ancora inspiegabilmente bloccati dalla Regione Lazio.
PRODUZIONE
La sua produzione è molto diffusa nel territorio della cittadina romana di Castel Madama tanto che dal 1958 il comune ha istituito una sagra dedicata a questo frutto che si svolge nella terza domenica di luglio, durante cui è possibile gustare questa frutta e scoprire le tecniche di coltivazione che la popolazione locale sitramanda da secoli.
QUALITA'
La caratteristica principale di questa varietà di pera è la sua forma allungata ed irregolare che presenta un ingrossamento sulla parte inferiore. La buccia ha un colore verde chiaro anche quando è matura, e presenta macchie rosse solo sul lato esposto al sole.
La polpa, di colore bianco-giallastro, è poco soda, ma molto succosa e zuccherina, con un retrogusto lievemente acidulo. Dotata di buona conservabilità, questa pera viene consumata fresca o destinata a prodotti e piatti tradizionali del territorio.
La polpa, di colore bianco-giallastro, è poco soda, ma molto succosa e zuccherina, con un retrogusto lievemente acidulo. Dotata di buona conservabilità, questa pera viene consumata fresca o destinata a prodotti e piatti tradizionali del territorio.
CURIOSITA'
La pera Spadona a Castel Madama è conosciuta con l'appellativo dialettale stuvaletta (o stualetta) poiché sembra che fu prodotta per la prima volta nella prima metà dell'800 da un contadino soprannominato appunto "de Stualetta". L'agricoltore aveva innestato, per prova, inun terreno in località Pietro Romano, una pera comune con un'altra di natura selvatica. L'ibrido che ne risultò si rivelò sorprendentemente ricco di qualità organolettiche e gastronomiche. In breve la produzione giunse a sfiorare i tredicimila quintali l'anno, tanto da essere massicciamente esportato sui mercati di Roma e costituire nel tempo una notevole fonte di reddito per numerose famiglie di Castel Madama. Oggi la produzione locale di pera Spadona e della sua varietà pera de Zi' Lorenzu, fino ad alcuni decenni fa concentrata lungo la provinciale Empolitana, è drasticamente diminuita. Non per questo, però, risultano inferiorile qualità che la rendono ancora largamente apprezzata. Così la festa intitolata a questo frutto che si celebraogni anno nel mese di luglio ne è viva testimonianza.Tanto da rendere questa sagra una delle poche rimaste in Italia così longeva e realmente legata ad un prodotto locale. <br> <br>
RICONOSCIMENTI
Infatti, il frutto simbolo della tradizione agricola castellana - che per anni ha rappresentato la ricchezza del paese - ha ottenuto il riconoscimento di prodotto tipico e tradizionale del Lazio, ai sensi della legge regionale 15/2000 “Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario”.
L'obiettivo è quello di potenziare e qualificare al massimo la produzione. Ed il 25 Marzo 2011 il Comune di Castel Madama ha organizzato, presso l'aula consiliare, un incontro con agricoltori artigiani e commercianti locali per discutere sulla costituzione diun'associazione per la valorizzazione della Pera Spadona. Sono state illustrate anche le modalità di richiesta del contributo di € 70,00 a pianta coltivata da parte dei possessori di alberi di pera spadona. All'incontro ha partecipato l'Assessore all'agricoltura Vincenzo Ascani, tecnici dell'ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo el'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio), rappresentanti della Coldiretti, della Confederazione Italiana Agricoltori ed il presidente della Proloco Alfredo Scardala. Ed è proprio l'Associazione Pro Loco che in onore della Pera Spadona organizza dal 1958 una sagra nel mese luglio.
Un'occasione ghiotta per fare un viaggio nel tempo e nei sapori tipici, riscoprendo le tecniche di coltivazione ed i gesti che i castellani si tramandano da secoli. Ora è tempo di pensare in grande e di far rinascere una produzione locale che potrebbe divenire sinonimo di risorsa culturale al pari delle bellezze storico-artistiche e paesaggistiche, oltre ad essere un'opportunità economica per l'intero territorio.
L'obiettivo è quello di potenziare e qualificare al massimo la produzione. Ed il 25 Marzo 2011 il Comune di Castel Madama ha organizzato, presso l'aula consiliare, un incontro con agricoltori artigiani e commercianti locali per discutere sulla costituzione diun'associazione per la valorizzazione della Pera Spadona. Sono state illustrate anche le modalità di richiesta del contributo di € 70,00 a pianta coltivata da parte dei possessori di alberi di pera spadona. All'incontro ha partecipato l'Assessore all'agricoltura Vincenzo Ascani, tecnici dell'ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo el'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio), rappresentanti della Coldiretti, della Confederazione Italiana Agricoltori ed il presidente della Proloco Alfredo Scardala. Ed è proprio l'Associazione Pro Loco che in onore della Pera Spadona organizza dal 1958 una sagra nel mese luglio.
Un'occasione ghiotta per fare un viaggio nel tempo e nei sapori tipici, riscoprendo le tecniche di coltivazione ed i gesti che i castellani si tramandano da secoli. Ora è tempo di pensare in grande e di far rinascere una produzione locale che potrebbe divenire sinonimo di risorsa culturale al pari delle bellezze storico-artistiche e paesaggistiche, oltre ad essere un'opportunità economica per l'intero territorio.
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I PRODUTTORI (1)

Azienda Agricola Iacchelli
Via Colle dell'Acero 14, 00049, Velletri (RM)
Via Colle dell'Acero 14, 00049, Velletri (RM)