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Strucchi lessi
Dolci e Gelati

Strucchi lessi
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Barbara
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Ricette Barbare  il 30/08/2011
STORIA
Gli strucchi, tradizionalmente, venivano serviti in ciotole di terracotta poste al centro del tavolo da dove tutti potevano prendere i dolci; la famiglia si riuniva attorno agli strucchi sia per festeggiare i momenti felici che per condividere quelli tristi come, ad esempio, dopo un funerale in segno di ringraziamento verso tutti coloro che avevano aiutato la famiglia. Gli strucchi allietavano anche  banchetti allestiti in occasione della fine di lavori quali la fienagione o la costruzione di una casa.Nella tesi di laurea “Alimentazione tradizionale in Val Cosizza” della dott.ssa Cecilia Mucchino, anno accademico 1982-1983, gli strucchi sono annoverati tra i prodotti tradizionali del territorio delle Valli del Natisone.
PRODUZIONE
Gli strucchi sono ancorati alla produzione familiare in quanto richiedono una manualità lunga e complessa; la forma più tradizionale è quella di un raviolo a mezzaluna. Oltre alla versione riportata nella presente scheda , che è quella considerata più nobile e diffusa nella Valle dell’Ebrezzo, vi sono le varianti proprie di altre vallate; l’involucro più povero è fatto con farina ed acqua mentre nella valle di san Pietro è realizzato con pane raffermo ammollato in acqua. Materie prime usate per la pasta:  farina di frumento, patate, sale. Materie prime usate per il ripieno: uvetta, noci, pinoli, zucchero semolato, sale, grappa, scorza di limone non trattato. Materie prime usate per il condimento:  burro fuso, zucchero semolato, cannella in polvere. Le patate  vengono lessate con la buccia in abbondante acqua salata, quindi si scolano, si pelano e si passano allo schiacciapatate formando una fontana sul piano di lavoro. Si aggiunge la farina e si impasta con le mani fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea abbastanza consistente. Nel frattempo si ammolla l’uvetta in acqua tiepida e si tritano finemente le noci. Si fa fondere il burro in un tegame e vi rosolano il pangrattato e i pinoli fino a quando iniziano a prendere colore. In una ciotola si amalgama  il trito di noci, l’uvetta scolata e asciugata, la grappa, la scorza grattugiata di limone e il composto di pangrattato e pinoli. Si tira la pasta dello spessore di 2-3 mm, si ricavano dei dischi di circa 6 cm di diametro e vi si distribuisce al centro il ripieno; si inumidisce il bordo tutto attorno, si ripiega a metà la pasta sul ripieno avendo cura di sigillare bene il bordo premendo con le dita. Si porta a bollore abbondante acqua e vi si lessano gli strucchi per 10 minuti; si scolano e si pongono su un piatto da portata caldo. Si fa soffriggere il burro in un tegamino, lo si distribuisce sui dolcetti unitamente allo zucchero a velo vanigliato fatto scendere da un setaccio assieme alla cannella e si servono ancora caldi. Gli strucchi sono dolci tradizionali delle Valli del Natisone. Si tratta di  una tipologia di dolce prodotta a livello familiare che va consumato fresco entro breve  tempo dalla sua preparazione.

Territorio interessato alla produzione
: Valli del Natisone e Cividale del Friuli
QUALITA'
Strucchi, struki: dolci di pasta fresca a base di farina di frumento e patate, ripieni di uvetta, noci, pinoli, burro, pangrattato, zucchero, lessati in acqua bollente e conditi con burro fuso, zucchero semolato e cannella.

Fonte: Azienda Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia
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I PRODUTTORI (1)

Trattoria Le Quercie
Trattoria Le Quercie
Via del Klancic 5, 33049, San Pietro al Natisone (UD)