TORTA DEGLI EBREI O SFOGLIATA
La torta degli Ebrei o Sfogliata, detta in dialetto tibuia o sfuiada, è un piatto esclusivamente artigianale e solo di Finale Emilia, paese in provincia di Modena. Se la si trova in qualsiasi altra parte del mondo, significa che in famiglia c'è un finalese. È un impasto di farina, formaggio, burro e strutto, di esecuzione abbastanza difficoltosa, perché non permette errori.
Si prepara dalla prima metà del 600, in quanto a quell'epoca a Finale esisteva una fiorente comunità di ebrei che erano stati scacciati dalla Spagna edaccolti nei Ducati Estensi, in particolare la famiglia dei Belgradi, che cucinavano una torta salata che i turchi chiamavano Burek, la cui ricetta era tenuta segretissima.
Avvenne però che un ebreo convertitosi al cristianesimo, a metà dell'800, per vendicarsi del disprezzo che gli riservavano gli altri Ebrei, rivelò la ricetta e si mise a venderla sostituendo però al grasso d'oca della ricetta originale della sfogliata, lo strutto, che gli ebrei non potevano mangiare perché il maiale era vietato dalla loro religione.
Dopodiché divenne uso che le donne la preparassero a casa per venderla sull'uscio sotto i portici su un caratteristico treppiede con un braciere (la tibuia) per mantenerla calda.
Si mangiava per strada ancora fumante in un cartoccio di carta gialla. Ed ebbe un successo che ancora oggi soprattutto in inverno si mangia per lestrade di Finale.
E per tradizione si mangiava sempre il giorno dei morti, accompagnata da un goccio di anicione, liquore tipico di Finale a base di anice. Cè ancora anche la festa della Sfogliata.
Ai tempi dei nonni era una colazione, ma può essere una merenda, una cena, qualsiasi cosa. La ricetta passa di casa in casa, ma adesso ci sono anche laboratori che la preparano.
Si prepara dalla prima metà del 600, in quanto a quell'epoca a Finale esisteva una fiorente comunità di ebrei che erano stati scacciati dalla Spagna edaccolti nei Ducati Estensi, in particolare la famiglia dei Belgradi, che cucinavano una torta salata che i turchi chiamavano Burek, la cui ricetta era tenuta segretissima.
Avvenne però che un ebreo convertitosi al cristianesimo, a metà dell'800, per vendicarsi del disprezzo che gli riservavano gli altri Ebrei, rivelò la ricetta e si mise a venderla sostituendo però al grasso d'oca della ricetta originale della sfogliata, lo strutto, che gli ebrei non potevano mangiare perché il maiale era vietato dalla loro religione.
Dopodiché divenne uso che le donne la preparassero a casa per venderla sull'uscio sotto i portici su un caratteristico treppiede con un braciere (la tibuia) per mantenerla calda.
Si mangiava per strada ancora fumante in un cartoccio di carta gialla. Ed ebbe un successo che ancora oggi soprattutto in inverno si mangia per lestrade di Finale.
E per tradizione si mangiava sempre il giorno dei morti, accompagnata da un goccio di anicione, liquore tipico di Finale a base di anice. Cè ancora anche la festa della Sfogliata.
Ai tempi dei nonni era una colazione, ma può essere una merenda, una cena, qualsiasi cosa. La ricetta passa di casa in casa, ma adesso ci sono anche laboratori che la preparano.
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I PRODUTTORI (1)
La Fefa
Via Trento Trieste 9/c, 41034, Finale Emilia (MO)
Via Trento Trieste 9/c, 41034, Finale Emilia (MO)
LE RICETTE (1)
http://www.osterialafefa.it/index.php?page=la_torta_degli_ebrei
Inserito da carasandra
- aglioeprezzemolo
APPROFONDIMENTO (1)
http://www.osterialafefa.it/index.php?page=storia
Inserito da carasandra
- aglioeprezzemolo