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Zafferano di San Gavino Monreale Presidio Slow Food
Condimenti, aromi e spezie

Zafferano di San Gavino Monreale Presidio Slow Food
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dolcigusti
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www.dolcigusti.com  il 08/10/2011
CHE COSA E'
Lo zafferano vero (Crocus sativus) è una pianta della famiglia delle Iridaceae. Coltivata in Asia minore e in molti stati del bacino del Mediterraneo. In Italia le colture più estese si trovano in Abruzzo e in Sardegna. altre zone di coltivazione degne di nota si trovano in Umbria ed in Toscana. Dallo stimma trifido si ricava la spezia denominata “zafferano”, utilizzata in cucina ed in alcuni preparati medicinali.

Fonte:sito ufficiale di San Gavino Monreale
SCHEDA BOTANICA
La pianta è una iridacea ed appartiene al genere Crocus di cui fanno parte circa 80 specie. La pianta adulta è costituita da un bulbo-tubero di un diametro di circa 5 cm. Il bulbo contiene circa 20 gemme indifferenziate dalle quali si originano tutti gli organi della pianta, in genere però sono solo 3 le gemme principali che daranno origine ai fiori e alle foglie, mentre le altre, più piccole, produrranno solo bulbi secondari. Durante lo sviluppo vegetativo dalle gemme principali del bulbo si sviluppano i getti, uno per ogni gemma; per cui da ogni bulbo ne spunteranno circa 2 o 3. I getti spuntano dal terreno avvolti da una bianca e dura cuticola protettiva, che permette alla pianta di perforare la crosta del terreno.Il getto contiene le foglie ed i fiori quasi completamente sviluppati, una volta che è fuoriuscito dal terreno si apre e consente alle foglie di allungarsi e al fiore di aprirsi completamente.
Il fiore dello zafferano è un perigonio formato da 6 petali di colore violetto intenso. La parte maschile è costituita da 3 antere gialle su cui è appoggiato il polline.
La parte femminile è formata dall’ovario, stilo e stimmi. Dall’ ovario, collocato alla base del bulbo, si origina un lungo stilo di colore giallo che dopo aver percorso tutto il getto raggiunge la base del fiore, qui si divide in 3 lunghi stimmi di colore rosso intenso.Le foglie del Crocus sativus sono molto strette e allungate. In genere raggiungono la lunghezza di 30/35 cm, mentre non superano mai la larghezza di 5 mm. Il Crocus sativus è una pianta sterile triploide, è il risultato di una intensiva selezione artificiale di una specie originaria dell’isola di Creta, il Crocus cartwrightianus. Una selezione messa in atto dai coltivatori che cercavano di migliorare la produzione degli stimmi. La sua struttura genetica lo rende incapace di generare semi fertili, per questo motivo la sua riproduzione è possibile solo per clonazione del bulbo madre e la sua diffusione è strettamente legata all’assistenza umana.

Fonte: sito ufficiale San Gavino di Monreale
CARATTERISTICHE E RACCOLTO
Ha foglie strette, allungate, verde intenso e fiori molto belli, con la forma di campanula e i petali violacei e striati. Ma la parte più importante sono gli stimmi: normalmente tre, di colore rosso scarlatto, lunghi da 1,4 a 4,8 cm e di un peso che, allo stato fresco, è compreso tra 0,2 e 0,55 mg. I fiori si raccolgono a mano nelle prime ore del giorno, quando sono ancora chiusi o leggermente aperti, e poi si dispongono dentro le ceste in strati sottili, facendo attenzione a non comprimerli. A questo punto comincia un lavoro meticoloso e delicatissimo, che prevede mestiere, tempo e molta pazienza. Con entrambe le mani si aprono i petali e si separano gli stimmi. Poi, con le dita leggermente unte di olio (extravergine, biologico e prodotto in Sardegna) si umettano e infine si pongono a essiccare. Si possono esporre al sole o sistemare accanto al camino: l’importante è che il calore sia blando (la temperatura non può superare i 45°C) in modo che il processo avvenga lentamente. Per ogni ettaro coltivato si ottengono, mediamente, 9 o 10 chilogrammi di zafferano essiccato.

Fonte: Slow Food
L'IMPIEGO IN CUCINA
Nella cucina locale, tradizionalmente, si utilizza un po’ dappertutto: la fregola (versione sarda del cuscus), i malloreddus, il ragù di salsiccia, le minestre, il brodo (di manzo o di pecora), ma anche i dolci, ad esempio le pardulas (fagottini ripieni di ricotta o di formaggio e cotti al forno) e i fritti di carnevale.

Fonte: Slow Food
IL PRESIDIO
Lo zafferano di San Gavino Monreale è commercializzato in stimmi. Ha colore rosso brillante, aroma molto intenso (dato dal contenuto di safranale) e gusto deciso. Coltivato e lavorato soltanto nel comune di San Gavino Monreale, lo zafferano del Presidio è prodotto secondo un disciplinare rigoroso. Il terreno, che deve essere sciolto e ben drenato, può essere concimato soltanto con prodotti naturali (letame) ed eventualmente arricchito seminando l’anno prima fave, ceci o altre leguminose. Le erbette infestanti si eliminano zappettando, senza alcun trattamento.Si seminano i bulbi tra maggio e settembre e le piantine fioriscono tra il 25 ottobre e il 30 novembre, periodo in cui si organizza anche la tradizionale festa del paese dedicata appunto allo zafferano.
AREA DI PRODUZIONE E STAGIONALITA'
Area di Produzione
Comune di San Gavino Monreale (provincia del Medio Campidano). 

Stagionalità

la fioritura dello zafferano avviene dalla fine di ottobre alla fine di novembre. Il prodotto, una volta essiccato, può essere reperito tutto l’anno.
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I PRODUTTORI (2)

S'Argidda di Fausto Caboni
S'Argidda di Fausto Caboni
Via Dante 65, 09128, Cagliari (CA)
Zafferano San Gavino
Zafferano San Gavino
Via Regina Margherita 15, 09037, San Gavino Monreale (VS)

LE RICETTE (2)

http://unafinestradifronte.blogspot.com/2010/09/flan-di-basmati-e-caviale-di-melanzane.html
http://www.lamoraromagnola.it/cioccolata-in-tazza-allo-zafferano.html

APPROFONDIMENTO (2)

http://www.sangavinomonreale.net/lo-zafferano/
http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=144&id_regione=14&id_tipologia=&id_mese=&lista=si