Cantucci di Siena

“Cantuccio” termine dialettale toscano, per indicare laparte finale di un filoncino di pane.. Questo nei tempi in cui miseria e povertà era consuetudine, le persone povere non potendo mangiare dolci, si accontentavano di questa sezione di  pane. Nasce nel  XIX secolo, quindi possiamo definirlo alquanto giovane. La paternità di questi squisiti biscotti, viene contesada molte cittadine e paesi toscani. Vengono degustati normalmente insieme a del Vinsanto. Herman Hesse e' uno dei tanti famosi estimatori di questo biscotto, lo scrisse anche in una lettera, nel libro “Dall'Italia,” dove appunto racconta che riuscirono a fargli tornare il buon umore, con la loro bontà. Anche Pellegrino Artusi, famoso  cuoco italiano, scrisse di loro nel libro “la scienza in cucina e l'arte di mangiare bene” racconta che i biscotti alle mandorle (cantuccini) sono stati i dolci che più lo colpirono.

Fonte: toscana-vacanze.info

La differenze sostanziali tra il cantuccio toscano con il biscotto di Prato, e' in primis la dimensione, risultano piu' grandi, viene usata la pasta di pane, il burro e sicuramente meno zucchero, risultando piu friabili, e meno carammelosi, e con meno alveoli all'interno della pasta. L'antica ricetta racconta impasto di pane, aromatizzato all'anice o al finocchio.

Segreto del Cantuccio Toscano, e' la cottura che deve dare al biscotto la giusta asciugatura ma allo stesso tempo non deve seccarsi. Rimanendo croccanti al punto giusto. Composto da ingredienti semplici, quali uova, zucchero, farina, burro, scorsa di limone, e altri aromi con una buona quantità di mandorle e nocciole intere. Panetto caldo appena sformato, quindi ancora caldo viene tagliato a fette, regalando così il celebre biscotto.

Fonte: Prodottitipicitoscani.it