Ciriola romana

Ciriola romana
STORIA
Nel Lazio la storia del pane cominciò con i latini e con le loro focacce, più omeno simili alle odierne pizze, e ancora oggi i nomi dei vari tipi di pane diquesto territorio lasciano intravedere il filo rosso, ininterrotto, con unantico passato: dalla Ciriola, alla Falia, per proseguire con la pizza,proposta in una versione più bassa e croccante, praticamente priva di crostaintorno. Per gli abitanti della capitale degustare la pizza bianca è unautentico rito. Anticamente essa veniva introdotta nel forno al fine diverificarne la temperatura perché, cuocendo più o meno rapidamente, segnalavail grado di calore ideale per il pane.
Latradizione romana affianca al pane casereccio, da affettare, la Ciriola, un pane dallaforma allungata prodotto in tutto il Lazio. Secondo alcuni, il nome Cirioladeriva dal suo caratteristico colore, simile a quello di una candela (dallatino cerula = pezzetto di cera). Secondo altre fonti, il nome è derivatodalla relativa somiglianza nella forma a una piccola anguilla, tipica delleacque Tiberine. La caratteristica forma allungata risulta ideale per lapreparazione di panini: la Ciriola, comunemente chiamata anche Anguilletta, sta infattiai romani come la Michettaai milanesi.
QUALITA'
L'impasto della Ciriola, ottenuto lavorando a lungo farina, lievito sciolto in acqua tiepida e sale, viene fatto riposare per almeno sei ore e ulteriormente lavorato prima di formare dei filoni di 100 grammi ciascuno, a cui viene data una forma allungata, rigonfia al centro, incisa sul dorso nel senso della lunghezza, che si lasciano lievitare per mezz'ora prima di essere infornati.
Tradizionale pane romano è da sempre usato come scrigno atto a contenere ogni sorta di companatico.
Fedele compagno delle tavole quotidiane, ha forma allungata e rigonfia nella parte centrale con crosta croccante e dorata. Normalmente pesa circa 100 grammi ed è caratterizzato da un'incisione che lo segna lungo il dorso.
Ricca di mollica, era il panino degli appetiti robusti dei lavoratorimanuali, sostituita oggi dalla cava rosetta, di origine nordica, più idonea,nel suo interno vuoto, ad accogliere ricche farciture. Era il panino che inmolti bar, dopo le dieci, veniva preparato con ogni sorta di pietanza: prosciutto, mozzarella, formaggio, tonno e carciofini
PRODUZIONE
Panea base di farina di grano tenero tipico del territorio romano ma prodotto intutta la regione.
sississima
Inserito da sississima - Acquaefarina-sississima
11/08/2011 19:52:45

I PRODUTTORI

L'arte del pane
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Via dell'Appagliatore 4b, 00121 , Roma (RM)