Confetti Tenerelli di Andria

Confetti Tenerelli di Andria
STORIA
In un libro di Mario Esposito intitolato "I confetti nella storia nella letteratura e nel folklore" si legge che i primi confetti, costituiti da una mandorla ricoperta di miele, vennero fabbricati da un arabo di nome Rhasès vissuto all'incirca un secolo prima del Mille. L'arte del confetto è introdotta ad Andria alla fine del 19 sec. dove grazie all'amore di un pasticciere locale, fu creato un nuovo tipo di confetto detto Tenerello per il cuore tenero che lo caratterizzava. Preparati con nocciole del Piemonte o mandorle di Puglia, avvolti da cioccolato di altissima qualità e rivestiti con un velo croccante di zucchero, i Tenerelli di Andria sono adesso prodotti ed esportati in tutto il mondo con grande successo. 
Non erano maturi ancora i tempi per ricoprire la mandorla con un involucro zuccherino. Ancora sconosciuto agli europei, lo zucchero però già si produceva in India dove lo chiamavano "SARKAN" che in lingua sancita significava granelli.
Ricavato dal succo di canne colme all'interno di un midollo dolcissimo, lo zucchero nel 1492, per mezzo degli Spagnoli, arrivò in Europa.
 
Solo nel 1801, per iniziativa del re di Prussica, fu costruito in Slesia il primo stabilimento per l'estrazione del saccarosio dalle radici della barbabietola. In Italia la coltivazione di questa pianta ebbe inizio nel 1870 ed il primo zuccherificio sorse nello Stato Pontificio. Poi, man mano, il suo consumo si diffuse e diventò popolare.
Nello stesso tempo si sviluppò anche l'arte confettiera in quelle zone in cui l'approvvigionamento dello zucchero era facilitato dalla vicinanza di porti aperti ai traffici con l'oriente.

Ma nella storia del confetto prima degli Arabi vengono certamente i romani. In merito esistono testimonianze che risalgono al 447 a.c. sull'uso dei confetti nei festeggiamenti delle nascite e dei matrimoni presso la ricca famiglia dei Fabi. 

Le prime citazioni letterarie iniziano con Apicio, un gaudente dei tempi dell'imperatore Tiberio (secondo alcuni ne fu addirittura cuoco prferito) autore di una raccolta di ricette gastronimiche, il "De Re Coquina Coquinaria" di cui resta un rifacimento in latino volgare.
 
Vari brani, con riferimento ai confetti, si nota nonelle opere di Folgore da S. Gimignano (…-1332), di A. Pucci (1309-1388), di Matteo Boiardo (1441-1494), di L. Ariosto (1474-1533).

Inoltre quando il 12 giugno 1493 Lucrezia Borgia sposò Giovanni Sforza, un cronista dell'epoca scrisse che <<…dopo lo sposalizio, Rodrigo Borgia (che, divenuto papa, prese il nome di Alessandro VI) presentò cinquanta coppe d'argento piene di confetti che, in segno di grande letizia, furono versati nel seno di molte donne nella maggior parte bellissime>>.

Dal 1500 in poi i confetti divennero la conclusione ideale di ogni grande pranzo per il loro alto prestigio e costo.
Col tempo, il loro consumo si consolidò.

Alla conoscenza di tale prodotto contribuirono i grandi nomi della letteratura sia antica che contemporanea e, fra i tanti, basti citare Leopardi, Carducci, Verga, Pascoli e D'Annunzio.

Il primo esplicito riferimento ai confetti di Puglia è del XIII-XIV secolo; lo fecero alcuni cronisti (il Malispini prima e Giovanni Villani poi).
Assai viva è tuttora l'usanza di gettare confettini argentati e riso, da parte degli invitati alle nozze, sugli sposi quando, a cerimonia ultimata, escono dalla chiesa. Il colore dei confetti, in occasione di un matrimonio, è bianco, perchè richiama la castità della sposa ed il numero dei confetti contenuto nelle bomboniere è sempre dispari perchè, nelle credenze popolari, il dispari è ritenuto qualcosa di singolare, un atto di magia diretto a favorire la nascita di un figlio.

Il numero pari, sempre secondo la credenza popolare, costituisce un cattivo augurio per gli sposi, destinati a restare senza prole.
I confetti hanno colori diversi secondo le occasioni in cui vengono offerti. Rosa e celesti per le nascite; il verde per i fidanzamenti; il rosso per le lauree; il giallo e il verde per i 18 anni; il giallo per il secondo "si"; l'argento e l'oro per i 25 e 50 anni di matrimonio.


PRODUZIONE
La produzione del confetto è sorprendentemente molto complessa. Si possono produrre oggi diversi tipi di confetti in quanto la tecnica industriale è riuscita a centuplicarne fogge e qualità con grande creatività.
Originariamente il confetto veniva prodotto utilizzando la “bassina” o bacinella a mano oscillante, detta anche “Brandante”,ed il risultato era sempre tenero e delicato come tutt'ora. La Bassina era generalmente in rame. Il compito della bassina è quello di formare il guscio di zucchero composto da infiniti stratisottilissimi (da 50 a 80) che ricoprono l'interno del confetto detto “anima”.Le anime seguono, a seconda della varietà, una lavorazione tutta speciale che si divide in varie fasi e che contribuiranno a stabilire la grossezza del confetto. Si fanno roteare in bassina aggiungendo lo zucchero liquido (un sciroppo composto da zucchero puro ed acqua) lentamente poco alla volta, sorvegliando con attenzione che le anime non si attacchino tra loro ma riescano lisce e regolari. La bassina viene leggermente scaldata per aiutare il prosciugamento dello sciroppo.
La colorazione del confetto viene fatta separatamente, e quelli al liquore ed alla pasta di mandorle sono decorati a mano ancora oggi.
 
 
 
QUALITA'
I Tenerelli di Andria sono conosciuti per il loro cuore morbido e friabile al morso. Possono racchiudere segretamente nocciole, mandorle, ma anche scorzette di arancio candite, teneri croccantini, chicchi di caffè e non ultimo, finissimo liquore che trasforma questi confetti in dragées indimenticabili.
All’assaggio sono delicati e friabili e terribilmente in grado di creare dipendenza.
 
Patty
Inserito da Patty - Andante con gusto
05/08/2011 18:31:38

I PRODUTTORI

Antica Fabbrica di confetti Mucci Giovanni
Antica Fabbrica di confetti Mucci Giovanni
Via Gammarota 12, 730031, Andria (BA)