DESCRIZIONE
La possibilità di utilizzare le leguminose nei terreni agrari per aumentarne la fertilità era già nota all'epoca dei romani che, avevano intuito come tale coltivazione potesse migliorare la produzione dei cereali seminati l'anno successivo, intuendo l'importanza della rotazione.
Per molto tempo nei comuni di Vigevano, Gambolò, Mortara e limitrofi, oltre alle foraggere è stata coltivata un'altra leguminosa destinata però all'alimentazione umana: il fagiolo borlotto. Questo legume ha per secoli rappresentato la fonte principale di proteine nell'alimentazione di tutti coloro che non si potevano permettere un consumo frequente di carne e per questo si è guadagnato la fama di carne dei poveri.
La coltura era resa possibile dall'elevata disponibilità di manodopera, dalla necessità di inserire appunto una leguminosa ad uso alimentare nella rotazione con cereali autunno-vernini, con il riso e il mais in alternativa ai prati di trifoglio e/o di medica. Scopo del recupero di questo prodotto dimenticato è quello di valorizzare, in un territorio a bassa biodiversità, una cultura agricola tradizionale molto apprezzata nel passato per le sue caratteristiche organolettiche si dice venisse commercializzato fino in Australia.
Del resto problemi sempre crescenti d'eliminazione dinfestanti sempre più specializzati consiglierebbero la reintroduzione di sistemi tradizionali di rotazione delle coltivazioni. Ancora oggi vanto della Lomellina, è abitualmente abbinato a cereali e pasta, o preparato in risotto con la salsiccia. Ma grazie al suo sapore delicato, si presta anche ad abbinamenti insoliti: per esempio biscotti e dessert realizzati a base di Borlotto.
Il Borlotto di Gambolò è ancora svincolato dai metodi e dalle quantità della grande distribuzione. Viene prodotto da alcuni coltivatori in poderi nei dintorni di Gambolò, seguendo metodi di coltura e raccolta tradizionali. Il Borlotto di Gambolò si presenta come un inconfondibile baccello rosso con screziature color crema contenente semi di media dimensione con sfumature rubino. Si presenta particolarmente liscio al tatto. La polpa risulta farinosa in bocca e con un sapore piuttosto dolce privo di alcun retrogusto amarognolo.
Crema di fagioli
http://www.cucino-io.com/2013/07/24/crema-di-fagioli-di-gambolo/