STORIA
Nel 1924/25 Gortani nella “Guida della Carnia e del Canal del Ferro” riporta una produzione di 6541 quintali di fagiolo per l'intera Carnia. Nel “Catasto Agrario 1929-VIII - Compartimento del Veneto. Provincia del Friuli (Udine), Fascicolo 36”, primo censimento dell'agricoltura friulana pubblicato nel 1936, sono menzionate le superfici e le produzioni per la coltura del fagiolo in comune di Prato Carnico, pari nel 1928 rispettivamente a 42 ha in consociazione con mais o patata, per una produzione di 130 quintali.
In assenza di fonti scritte riferite specificatamente ai fagioli Laurons, sono state raccolte testimonianze da sei persone di sesso femminile nate tra il 1920 ed il 1935 e residenti nel comune di Prato Carnico (frazioni di Pradumbli, Pesariis, Prato, Osais).
Le testimonianze concordano nell'affermare che i fagioli Laurons erano coltivati a Prato da oltre 50 anni e che solo in un secondo tempo si sono introdotti i Borlotti veri e propri. In particolare, informazioni sulla varietà tradizionale Militons con elementi della valutazione agronomica e qualitativa sono tratti da:- “Valutazione agronomica e caratterizzazione morfologica di varietà autoctone di fagiolo rampicante (P. vulgaris L.) della Carnia”. – E. Pozzi, tesi di laurea in scienze e tecnologie Agrarie, Università di Udine, Facoltà di Agraria, A.A 2002-03 (con il consenso dell'autrice);- “Colture orticole – Fagiolo” di Elena Pozzi e Fabiano Miceli (2004) in “Collezione di specie vegetali presso L'Università di Udine – prime schede descrittive per la didattica”, FORUM ed., Udine;- “Recenti percorsi di recupero e valorizzazione di varietà locali di fagiolo rampicante” di E. Pozzi, R. De Infanti, N. Peresson, F. Miceli in: “Fagioli della Carnia – Innumerevoli varietà, sapori riscoperti, gustose ricette” – Carnia Alpe Verde 2004;- “Indagine sullo stato delle risorse genetiche autoctone d'interesse agrario in Friuli Venezia Giulia” – Relazione scientifica conclusiva a cura di F. Miceli (2004). Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell'Università di Udine, 46 pp.Prodotto Agroalimentare Tradizionale friulano e giuliano riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Friuli-Venezia Giulia.I PAT - Prodotti Agroalimentari Tradizionali - rappresentano un biglietto da visita dell'agricoltura italiana di qualità.
Con il termine s'intendono quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni.
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
Il lavoro di valutazione di varietà tradizionali di fagiolo rampicante in Friuli Venezia Giulia è stato condotto nel triennio 2001-04 all'interno del Progetto “Indagine sullo stato delle Risorse genetiche autoctone d'interesse agrario del Friuli Venezia Giulia” quale parte del Programma Nazionale “Biodiversità e Risorse genetiche” del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Ulteriori informazioni sono presenti nella relazione conclusiva del progetto stesso.Tipologia commerciale: borlottino di piccole dimensioniProduttività: mediaTolleranza alle principali patologie: sufficienteSemina: a postarelle poste a distanze di 50 cm sulla fila e 80/90 cm tra le file Tutori: tradizionali in legno o canneRaccolta: Manuale con due-tre passaggi Trebbiatura: Manuale o con trebbia a punto fisso, dopo essiccazione all'aria dei baccelliSelezione della semente: manuale, con attenzione a sintomi delle più comuni patologie Struttura popolazione: all'analisi fenotipica, varietà risulta costituita da almeno due linee
Territorio interessato alla produzione: Le vallate interne della Carnia, in provincia di Udine. In particolare: Val Pesarina (comune di Prato Carnico e frazioni).
QUALITA'
Borlottino di piccole dimensioni, varietà tradizionale, adatta alla produzione di granella verde e secca. Fonte: Azienda Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia