Fontina DOP

Fontina DOP
CENNI STORICI E TUTELA DEL PRODOTTO
La Valle d'Aosta è una regione che vanta un'antica tradizione casearia. Già nel XIII secolo è documentata la produzione di formaggio e nel registro delle spese dell’Ospizio del Gran San Bernardo è presente un documento del 1717 nel quale compare per la prima volta il termine "fontine". Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, le tecniche di lavorazione le caratteristiche e proprietà organolettiche sono codificate da secoli; è presente già nel più antico trattato finora conosciuto su latte  e latticini, la Summa lacticiniorum del medico vercellese Pantaleone da Confienza. La preparazione della Fontina è una ricetta che si tramanda nei secoli, ma tali e tanti sono stati nel tempo i tentativi di imitazione che nel 1995  le è stata riconosciuta la denominazione di origine protetta DOP con Regolametno n°1107/1996 dell''Unione Europea. Inoltre a tutela del consumatore opera nei pressi di Aosta il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina costituito come consorzio dal 1957; qui ogni formaggio viene marchiato con il numero progressivo del prodotto.  

Fonte: rivista Sommelier NR 4-2011 - Sito Valle D'Aosta 
COME E' FATTO
I veri "artefici" della Fontina sono i pascoli montani della Regione e le bovine di razza autoctona: la pezzata rossa, la pezzata nera e la castana che assumono un ruolo insostituibile, grazie alla loro capacità di valorizzare l'erba dei pascoli alpini e i fieni dei prati naturali. Il rapporto tra animali e pascoli è attentamente gestito e sorvegliato dall'uomo che, secondo una sequenza e un calendario prestabiliti, organizza gli spostamenti del bestiame negli alpeggi.Le bovine valdostane hanno una produzione di latte variabile durante l'anno, inferiore complessivamente per quantità rispetto a quella di altre razze, ma di qualità superiore. la dieta delle mucche, composta prevalentemente di essenze alpine, determina anche i contenuti nutritivi del latte, che variano leggermente tra l'estate e l'inverno. La lavorazione, secondo quanto previsto dal disciplinare di produzione della DOP, non altera le caratteristiche del latte appena munto che passano inalterate nel formaggio. Infatti il latte viene caseificato entro poche ore dalla mungitura, 2 volte al giorno, alla T° di 36 °C, utilizzando per la coagulazione caglio di vitello.Si procede allora alla rottura della cagliata che viene spezzettata fino alle dimensioni di un chicco di mais. Tenendo in movimento la cagliata si procede a riscaldamento graduale fino a circa 48 C° per favorire lo spurgo dei coaguli.A temperatura raggiunta si interrompe il riscaldamento e, sempre tenendo in movimento la massa caseosa, si porta a termine lo spurgo. Terminata questa fase detta di spinatura si lascia a riposo la cagliata per una decina di minuti, trascorsi i quali si prosegue alla messa in forma della massa caseosa. La cagliata viene così posta nelle fascere tipiche caratterizzate dalla convessità dello scalzo sul quale viene applicata la placchetta di caseina con il numero progressivo del prodotto. Le forme vengono così adagiate sotto pressa per ultimare lo spurgo del siero residuo. La spremitura dura circa 12 ore durante le quali le forme vengono rivoltate più volte. Prima dell'ultimo rivoltamento viene applicata la placchetta numerica che imprimerà sulla forma il numero identificativo del produttore (CTF), che insieme alla palcchetta di caseina, garantirà un'inequivocabile tracciabilità del prodotto. Segue quindi la prima salatura e il successivo trasferimento delle forme nei magazzini di stagionatura. Il periodo di maturazione medio è di minimo 3 mesi durante i quali la forma viene periodicamente strofinata e salata in superficie.
Nel primo mese le forme vengono rivoltate ogni giorno, alternando un giorno di salatura e uno di spazzolatura, le operazioni che agevolano lo sviluppo della tipica crosta. Successivamente queste operazioni vengono effettuate ad intervalli più diradati, e le forme, accudite con cura, stagionano lentamente, allineate in perfetto ordine, su tavole di abete rosso. La maggior parte delle grotte di stagionatura della Fontina, sono scavate nella roccia. Qui la temperatura è compresa tra 10°C e 12°C e l'umidità è superiore all'85%, condizioni ottimali per una lenta e graduata maturazione. Terminata la stagionatura, le fontine vengono esaminate, una ad una, dal Consorzio di tutela della DOP e, solo le forme che rispondono agli standard qualitativi fissati dal disciplinare di produzione vengono contrassegnate con il marchio DOP caratteristico.

Fonte: Sito ufficiale Consorzio Produttori Fontina 
dolcigusti
Inserito da dolcigusti - www.dolcigusti.com
05/08/2011 17:18:33

I PRODUTTORI

Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina
Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina
Regione Borgnalle 10/L, 11100, Aosta (AO)

LE RICETTE

http://www.l-appetito-vien-leggendo.com/2010/09/petti-di-pollo-con-sorpresa.html
http://www.cucinareperpassione.it/veloci-e-saporiti/
http://www.cucinareperpassione.it/un-piatto-della-tradizione-valdostana-adatto-a-scaldarci-in-queste-fredde-giornate-dinverno/
http://www.cucinareperpassione.it/e-la-stagione-delluva-prepariamo-uno-stuzzichino-semplice-e-gustoso/
http://thedreamingseed.blogspot.it/2013/01/il-mercatino-del-mercoledi-e-la.html
http://thedreamingseed.blogspot.it/2013/02/insalata-di-cavolo-rosso-con-noci-e.html