Miele della Lunigiana DOP

Miele della Lunigiana DOP
STORIA
Già nel 1508  si hanno notizie di apicoltura nella comunità di Pontremoli. Gli alveari a quel tempo erano fonte di  reddito, tanto che erano tassati, censiti in quel periodo ne risultavano 331 tutti appartenenti alle famiglie ricche di Pontremoli, per capire l'importanza e la quantità sempre in quel periodo vennero censiti 447 mucche, 15 asini, 32 cavalli, 41 maiali ecc. Venivano gestiti gli alveari di proprietà di queste famiglie ricche anche in altri paesi vicini. Diffusa e radicata l'apicoltura nella Lunigiana. Già in quei tempi si erano scoperti i posti piu' redditizi per gli apiari, visto che tutt'oggi sono rimasti invariati. Il miele veniva usato per preparazioni dolciarie, come dolcificante e come medicinale, la cera invece, veniva usata per le candele, con un metodo che possiamo dire quasi del tutto inalterato. Veniva inserita cera fusa in delle canne con uno stoppino. Regola fondamentale di un proprietario di sciame, che aveva a disposizione solo 24 ore per recuperare il miele, dove si fosse fermato lo sciame, dopo di quello spettava al proprietario della terra di entrarne in possesso. Al tempo si hanno notizie anche di una cereria, dove veniva annoverato che il consumo locale di cera, era molto più alto della raccolta. Nelle 1852 il numero di fabbriche erano  salite a due: una di tale Nicola Albertosi e l'altra del Cav. Senatore Luigi Bocconi. Ad ulteriore testimonianza dell'importanza che si dava al miele, va ricordato che in quella zona nei ricettari di pasticceria del Cappellini, raccolse varie e tantissime ricette con questo ingrediente, che ancora oggi sono punto di riferimento per gli operatori del settore. Ingrediente fondamentale di un dolce tipico della Lunigiana, la Spongata.

Fonte: mieledellalunigiana.it
AREA DI PRODUZIONE
Trasformazione, elaborazione e condizionamento di questo miele, avviene tutto nella provincia di Massa Carrara, per circa 97 Ettari.

Fonte: prodottitipici.com
QUALITA'
Miele della Lunigiana Dop e' riservata a solo due tipi quello di acacia e quello di castagno.

Miele di acacia: Durante tutto il periodo di commercializzazione il miele si presenta liquido e limpido, non raggiungendo mai una forma di cristallizzazione completa, il suo colore varia da incolore a giallo paglierino, con odore leggero, e poco persistente, fruttato e confettato, molto ma molto simile a quello leggero dei fiori, il suo  gusto dolce, con una leggera acidità e privo di  qualsiasi  amarezza, Dall'aroma molto  delicato, leggermente vanigliato e privo di retrogusto, dalla consistenza viscosa.
 
Miele della Lunigiana di castagno: riesce a rimanere per lungo tempo liquido. Tuttavia presenta una cristallizzazione molto ritardata e incompleta. Di colore ambra scuro, dalle tonalità rossastre. Dall'odore penetrante, e da un sapore molto persistente, con componente amara che può essere più o meno accentuata dal retrogusto molto simile all'odore.

Fonte: prodottitipici.com
RACCOLTA
E' stato il primo  miele italiano ad ottenere dall'unione Europea il marchio DOP. Il miele di Castagno viene raccolto dalla seconda metà di giugno alla prima meta di luglio, mentre il miele di acacia, nella seconda metà di maggio sui grappoli dei fiori di acacia.
Elisabetta Tappi
Inserito da Elisabetta Tappi - Appartamento9
13/10/2011 10:52:57

I PRODUTTORI

Agricoltura Guidarelli Andrea
Agricoltura Guidarelli Andrea
Via Imocola 21, 54013, Loc. Gassano Fivizzano (MS)

LE RICETTE

http://www.theblackfig.com/2014/02/dolce-alla-frutta-secca-miele-della-lunigiana-e-spezie.html

APPROFONDIMENTI

http://www.mieledellalunigiana.it/
http://www.naturalmenteitaliano.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/145