STORIA
La Papacella Napoletana si presenta di colore rosso vinato, giallo sole o verde brillante, piccola (diametro intorno ai 8-10 cm) dallaforma ovalizzata, è detta “riccia” perché costoluta. La sua coltivazione èdocumentata sin da tempi antichi. Accanto agli orti ad essa dedicati ci si occupava dell'acetificazione dei vini detti “piccirilli”, ovvero dal basso grado alcolico, di colore rosso ed aspri. A soprintendere questi lavori era il “ciutunaro”.
PRODUZIONE
È prodotta nei comuni del nolano, dal 1998 è presidio slowfood e riunisce 6 produttori, è seminata da marzo a luglio e raccolta daottobre a dicembre. È un prodotto estremamente diffuso nei mercati napoletani,ma solo i veri intenditori sanno riconoscere quella originale. Ha unpersistente odore di peperone, la polpa carnosa e il gusto dolce leggermente erbaceo. Si trova in commercio fresca o in conserva (sott'aceto).
QUALITA'
Nel Salone Slow Food del 2010 il presidio della Papacella Napoletana ha ricevuto il premio per “Il migliore eco-packaging dei Presidi”, per la semplicità “aver conseguito il raggiungimento di unalto valore di eco-compatibilità (…) anche grazie alla semplicità della chiusura dell'imballaggio senza ulteriori aggiunte di dispositivi e materiali (…)”. La papacella è largamente usata nella cucina tradizionale napoletana, il piatto dicui è protagonista è l'insalata di rinforzo, tipico delle feste natalizie, ma è ottima anche fresca come contorno alla carne di maiale.
Cicci di santa lucia
http://blog.giallozafferano.it/adryincucina/cicci-di-santa-lucia-ricetta-irpina/
L'insalata di rinforzo
http://ricettebarbare.blogspot.it/2013/12/linsalata-di-rinforzo.html
Presidio slow food
http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=303&id_regione=4&id_tipologia=&id_mese=&lista=si