LA STORIA
E' il piatto più antico della cucina Zagarolese. La preparazione del Tordo Matto era infatti strettamente legata all'economia del paese. In un saggio del 1820, del medico Montorsolo, per il Principe Rospigliosi, si evince che la diffusione di questo piatto era dovuta essenzialmente alla numerosa presenza di cavalli e asini nel territorio. Il nome è anche strettamente legato ad una leggenda risalente agli anni ruggenti del XVI Sec. Zagarolo, dominata dallo strapotere della litigiosa famiglia Colonna, assisteva imponente agli eventi bellici, il famigerato Ugo di Moncada, inviato di Carlo V, Re di Spagna, diede l'avvio ad una serie di intrighi in collaborazione con i Colonna, ai quali si unirono i feroci Lanzichenecchi assoldati da Giorgio Von Frundsberg. Un Lanzichenecchio ferito trovò riparo da una famiglia di contadini che gli offrirono vino e involtini di carne di cavallo preparati con lardo e spezie varie. Il soldato ormai ubriaco cominciò a fare il matto e a ripetere la parola "drossel" ossia tordo da cui deriva la denominazione Tordo Matto.
IL PROCESSO DI PRODUZIONE
La carne di cavallo viene lavorata e tagliata a fettine nelle quali viene inserito un battuto di lardo, del prezzemolo fresco, aglio, salvia fresca, coriandolo e peperoncino.
Tordo matto (igp) in padella
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