STORIA
Nell'alto Molise c'è da sempre una grande tradizionecasearia che affonda le sue origini nella civiltà della Transumanza del 1600. Leautostrade di erba che collegavano Abruzzo-Molise-Puglia e che erano il pernodell'economia di queste regioni. I tratturi da metà del 18900 son caduti indisuso ma nell'Appennino molisano potete trovare ancora quegli antichi sapori,profumi e gusti. La magia della pasta filata si ripete, in un paesaggio ancoraintatto e da scoprire.
PROCESSO DI PRODUZIONE
Si lavora in caldaie di rame stagnato o acciaio, utilizzandoesclusivamente latte proveniente da razze bovine locali.Il latte viene fatto coagulare ad una temperatura di 36°-40°, usando caglio di vitello o capretto.Quando la cagliata ha raggiunto la consistenza ideale il casaro effettua larottura della stessa fino a che i grumi abbiano raggiunto la dimensione di unchicco di mais.Si procede ad estrarre parte del siero che viene riscaldatoa 45°/55° e versato nuovamente sulla cagliata, che quindi subisce una parzialecottura.Quando la pasta ha raggiunto la maturazione ottimale, vienetagliata a fette e fatta sgrondare. Quindi si passa alla filatura in acquabollente, dove i pezzi di pasta vengono modellati a forma di treccia o nellaclassica forma a pera. Le forma vengono quindi immerse in acqua diraffreddamento e poi in salamoia per 20 minuti.Infine le forme vengono legate, fatte asciugare qualche orae poi appese e lasciate appassire per due-tre giorni.
QUALITA'
La treccia ha un peso di circa 300-400 gr e una crosta formatada una pellicola morbida e liscia, di colore giallo paglierino. La pasta ècompatta, il sapore dolce.Si produce durante tutto l'anno ma a seconda del periodoassume sfumature di colore e sapore diverso.
Con la pasta di caciocavallo, nella sua versione più soffice, si produce un formaggio nobile che conserva i sapori e i profumi del pascolo montano. La stessa pastasi presenta in diverse pezzature, dalla classica forma a pera della scamorza,al birillo, alla treccia, fiore all'occhiello della produzione. Va consumata mantenendo un minimo di stagionatura. Ottima al coltello, nella pezzatura a treccia si esalta con la cottura al forno o arrosto. Si accompagna a vini rossicorposi.
Treccia al forno con patate e funghi
http://ilpomodorosso.blogspot.com/2011/01/treccia-forno-patate-funghi.html